Colombo Boxe 1906
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Il Presidente: Alvaro Mencacci
Titolare Maestro Benemerito: Luciano Grillone
Tecnico Sportivo F.P.I. : Fabio Marras
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History
Un secolo di vita da celebrare insieme tra ex campioni, foto, filmati, storie inedite e un prezioso regalo: il "Libro del Centenario" di Marco Impiglia.
Cento anni di intensa attività. Dal 14 marzo del 1906 al 14 marzo del 2006; dal Cavaliere Mario Saraceni al Dott. Alvaro Mencacci; da personaggi prestigiosi a campioni della storia del pugilato italiano. La tradizione di un glorioso passato si lega allo spirito innovativo del presente. E passano ben 100 anni...
A spegnere le
candeline del Centenario della S.S. Cristoforo Colombo di Roma sarà
proprio il Presidente Mencacci, alla presenza dell'intera famiglia
colombina. Prima, però, il ricco pomeriggio di festeggiamenti
tra filmati, foto storiche, cimeli e racconti in prima persona dei
personaggi che hanno contribuito al prestigio della rinomata
palestra romana.
A mantenere vivo il
ricordo, sarà il regalo di Mencacci: il "Libro del Centenario", un
resoconto dettagliato della storia della società con immagini tratte
dall'archivio del Comitato Regionale Laziale, opera dello scrittore e
giornalista Marco Impiglia, membro fondatore della Società Italiana
della Storia dello Sport.
Alla Cerimonia
interverranno: il Presidente
della FPI Franco Falcinelli, il Presidente della XVII Circoscrizione
Roberto Vernarelli, il Vice Presidente della FPI Antonio Del Greco, il
Segretario Generale della FPI Riccardo De Girolami, il Presidente della
S.S. Cristoforo Colombo Alvaro Mencacci e il Dott. Marco Impiglia,
autore del libro. A testimonianza del grande impegno sportivo della S.S. Cristoforo Colombo, il saluto di molti degli ex campioni del pugilato italiano, prima del ricco buffet e del brindisi finale in onore della centenaria boxe colombina.
LA STORIA
Il tempo dei pionieri
(1906-1918)
La Società Sportiva
“Cristoforo Colombo” di Roma nasce il 14 marzo 1906 in via Angelo
Brunetti al civico 39, a due passi dal Corso. Nella documentazione
sopravvissuta alle vicissitudini del tempo, esiste il foglio di registro
originale relativo all’atto di costituzione. Il fondatore, MARIO SARACENI,
scrive in bella calligrafia:
Alle ore 8 pom. i
suddetti riuniti in un locale terreno posto in via Angelo Brunetti n. 39
preso in affitto al prezzo di L. 12 mensili, sprovvisto di tutto, al
lume di una candela e seduti sopra una scala a pioli, deliberano di
fondare una società sportiva. Incomincia la discussione dal nome da dare
alla Società. Venti propone di denominarla The Young Sport. Saraceni fa
osservare che non conviene a noi Italiani dare a questa un nome
straniero, ed allora lo stesso Venti propone di chiamarla Società
Sportiva Cristoforo Colombo, nome accolto da tutti con entusiasmo perché
ricorda il Grande Navigatore gloria Italiana. Si stabilisce la quota
mensile in l lira e si propone che in una prossima adunanza si presenti
uno schema di statuto. I suddetti sono dichiarati di fatto unici Soci
Fondatori non consentendosi a nessun altro, per qualsiasi ragione, detto
Titolo. Si addiviene alla formazione del Consiglio Direttivo che per
elezione viene composto come segue:
Presidente - Saraceni Mario
Segretario - Venti Uberto
Cassiere - Pasini
Ulderico
Consiglieri - Rauli Armando
Romanelli Gioacchino
Zeri Giovanni
Nei suoi primi anni
di vita la Colombo, i cui colori sociali sono il bianco e l’azzurro, si
esercita nel podismo, nel ciclismo e nel nuoto, cioè nelle discipline
più popolari a Roma durante la Belle époque. Il successo arride
soprattutto con i podisti. Già nell’ottobre del 1906 ANGELO COCCIA
vince a Milano il campionato italiano di corsa 25 km, portando in
bacheca il primo di una centenaria serie di allori tricolori. Due anni
dopo UMBERTO
BLASI
partecipa alla maratona olimpica di Londra, in quella stessa gara che
vede sfortunato protagonista Dorando Pietri. Vincono campionati
italiani podistici anche PERICLE PAGLIANI
e ORLANDO
CESARONI;
quest’ultimo, a piedi scalzi, si aggiudica nel 1911 la prima maratona
mai disputata a Roma.
Per il ciclismo, la
Colombo indice per vari anni la corsa Vessillo Nazionale, da Roma a
Civitavecchia. Conquista diplomi di merito nella Traversata a nuoto di
Roma. Nel 1914 organizza i primi campionati romani di pugilato, mandando
un suo pugile, EDOARDO PIACENTINI,
ai Tricolori del 1915, che si svolgono a Sanremo.
Sogni olimpici
(1919-1944)
La Grande Guerra
interrompe il corso magnifico della Colombo. Che dona il sacrificio di
dodici suoi atleti per la liberazione dei territori irredenti. La
ripresa avviene dalla nuova sede di via Tacito 39, negli ampi scantinati
della scuola elementare “Umberto I”. E’ un momento di impetuosa ascesa
per il pugilato. Un pugile biancazzurro, LIVIO FRANCESCHINI,
si aggiudica il titolo italiano dilettanti dei piuma nel 1923. L’anno
dopo, lo stesso Franceschini e tre suoi consoci – ORLANDO SILI,
GIUSEPPE COLACICCO e ARMANDO RICCIARDI
– partecipano ai Giochi Olimpici di Parigi. Le vittorie tricolori
proseguono coi pugili VINCENZO ROCCHI
e FAUSTO
MONTEFIORE;
quest’ultimo prende parte alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928.
Mentre questi
successi hanno fatto diventare la palestra di via Tacito una fucina di
pugilatori, un’altra disciplina, del tutto sconosciuta in Italia, ha
fatto la sua comparsa: il “jiu-jitsu”, cioè l’attuale judo. Il
presidente della Colombo, GIACINTO PUGLISI,
costituisce nel 1924 la prima Federazione.
Vari atleti
colombiani si aggiudicano titoli assoluti in serie. In questo periodo,
fino almeno alla metà degli anni ’30, la Colombo si impegna in molte
altre discipline, arrivando a contare circa mille tesserati. Nella
scherma può vantare un altro partecipante alle Olimpiadi: GIORGIO PESSINA.
Una crisi economica e di uomini viene superata nel 1939, allorché la Colombo assorbe il GS “Prati” e cambia gli smalti dal biancazzurro al rosso cremisi e oro. I pugili “giallorossi” conquistano la Coppa “Costanzo Ciano”. Si affermano ai campionati italiani 1940, col mediomassimo CORRADO CORNAGO. Frequenta la palestra un campione come ENRICO URBNATI.
Campioni d’Italia
(1945-1961)
Nel dopoguerra, la
boxe ha una ripresa di popolarità e le palestre romane si moltiplicano
come funghi. La Colombo, decana in città della “nobile arte” insieme
all’Audace di via Frangipane, si rimette in pista sotto le cure dapprima
di NATALE REA,
e poi di
ANGELO SORGE, CARLO REPETTO
e ARMANDO MARI.
L’inaugurazione della presidenza dell’ing. CORRADO FESTA
coincide col trionfo nel campionato nazionale a squadre 1953-54. Agli
Assoluti di Grosseto del 1954 tre pugili giallorossi si cingono della
fascia tricolore: PIERO FRESCHI, ALVARO
STRINA e
GIACOMO
BOZZANO. La
Colombo è ancora una volta proclamata la migliore società pugilistica
d’Italia. Sia la Marina Militare che le Fiamme Oro hanno modo di tenere in allenamento i loro atleti in via Tacito. Salvatore Burruni e Franco Zurlo portano altri titoli negli anni successivi. Anni in cui opera una forte colonia di professionisti gestita da Sorge. Citiamo, tra i tanti, i campioni d’Italia OTELLO BELARDINELLI, LUIGI MALE’, i fratelli SERGIO e UGO MILAN, FEDERICO SCARPONI, DOMENICO TIBERIA Grazie ai buoni uffici di match-maker quali Felice Zappulla e Rino Tommasi, la palestra della Colombo vede allenarsi Tiberio Mitri e validi “colored” americani, compreso un campione del mondo: Davey Moore. La morte improvvisa di Angelo Sorge pone fine all’era dei pugili professionisti.
Una stella tutta
d’oro (1961-2006)
Negli anni ’60 la
sezione agonistica viene gestita dai maestri ULISSE BARBONI,
ROMOLO DI STEFANO e GABRIELE DE SANTIS.
Il movimento dei dilettanti è ancora notevole e produce elementi capaci
di vincere titoli italiani a livello juniores ma non tra i seniores.
Per un certo periodo, anche i “culturisti” fanno la loro apparizione in
palestra. La crisi di vocazioni del pugilato succeduta al
“Sessantotto”, pone la Colombo davanti allo spettro della chiusura;
nonostante la Società fosse stata insignita dal C.O.N.I. della Medaglia
d’Oro al Merito Sportivo. La salva il presidente della Federazione
Pugilistica,
FRANCO EVANGELISTI,
che chiama alla guida del sodalizio il dott. ALVARO MENCACCI.
La Colombo sostiene quasi da sola, nei primi anni ’70, il movimento
agonistico dilettantistico cittadino, organizzando riunioni su riunioni
al Palazzo dello Sport di viale Tiziano. E’ il tradizionale “venerdì del
pugilato”, nel quale le porte del “Palazzetto” si aprono ai “puri” e ai
“professionisti” del ring.
Con l’arrivo del
prof. ENRICO
MICCINI, alla
metà degli anni ’80 la palestra acquisisce linfa vitale grazie agli
studenti, coinvolti dal grandioso programma iniziato con i Giochi della
Gioventù. Miccini si fa artefice dell’introduzione di tecniche
scientifiche che svecchiano la scuola tradizionale d’insegnamento del
pugilato. La formazione di un gruppo bene organizzato di “amatori”
(pugili non agonisti) aiuta la palestra nella sua conduzione economica.
Tra la fine degli anni ’80 e la metà degli anni ’90 frequentano la
scuola degli istruttori Piccini e de Santis anche due professionisti: i
fratelli SANTO
e MAURIZIO
COLOMBO,
entrambi destinati a vincere titoli italiani. Nell’ultimo decennio, il presidente Alvaro Mencacci ha cercato in tutte le maniere di tenere in vita la palestra e il movimento agonistico, dando il là a manifestazioni come la “Pasqua del Pugilato” e il “Natale del Pugilato”, ospitate al Palatiziano. Con l’aiuto del maestro ed ex atleta della Colombo LUCIANO GRILLONE, è uscito un valido elemento nel peso massimo GIANLUCA CIMA, semifinalista agli Assoluti del 2005.
Marco Impiglia Autore del libro
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